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La Guerra della Brigata Sassari
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BRIGATA SASSARI

(151° e  152° FANTERIA)

Di nuova formazione. – Costituita a Tempio ed a Sinnai nel febbraio 1915 nel seguente modo: il comando di brigata ed il 152° reggimento dal deposito
del 45° fanteria (Ozieri S.); il 151° dal deposito del 46° fanteria (Ozieri C.).

ANNO 1915

La brigata, proveniente da Sassari e Cagliari, il 31 maggio raggiunge Calcinato e fa parte della 25a divisione. Il 21 luglio per ferrovia, si trasferisce a S. Maria La Longa. Quattro battaglioni della brigata, posta intanto alla dipendenza della 22a divisione, il 24 luglio passano l’Isonzo e si ammassano a Sdraussina  dovendo procedere  all’occupazione di Bosco Cappuccio (S. Michele).
 Gli altri due battaglioni restano a Romans  a disposizione dell’XI Corpo d’Armata.   Il giorno 26 il I/151° conquista la prima linea nemica catturando 635 prigionieri; il 29 il III battaglione dello stesso reggimento riesce a guadagnare un centinaio di metri lungo il margine del Bosco Cappuccio.  Il 4 agosto il 151° conquista la posizione nemica detta del  «Trincerone» sul Bosco Cappuccio, ed il giorno 9 occupa le posizioni antistanti alla sella di S. Martino.

Il 152° fanteria, dislocato fra Bosco Lancia e Bosco Triangolare, il 4 agosto entra a far parte della 28a divisione ed effettua con due battaglioni (I e II) tentativi di avanzata, riuscendo a conquistare la q. 177 e a rafforzarvisi.   Le azioni finora svolte costano alla «Sassari» la perdita di 32 ufficiali e 922 uomini di truppa.

Dal 27 agosto al 4 novembre la brigata trascorre un periodo di riposo a Villa Vicentina. Dal 5 al 7 novembre rientra il linea nel settore di Castelnuovo, nuovamente alle dipendenze della 25a divisione schierandosi col 151° nel sottosettore di sinistra e col 152° in quello di destra. Il XIII Corpo d’Armata il 10 novembre riprende l’offensiva per l’espugnazione dei poderosi trinceramenti nella zona ad est di Castelnuovo (S. Michele) e col compito di appoggiare attivamente gli sforzi dell’XI Corpo operante per la conquista del monte S. Michele. Obbiettivo della «Sassari» in questa nuova fase operativa è l’occupazione delle trincee «delle Frasche» e «dei Razzi»

Alle ore 11 del giorno 11 novembre, i primi reparti del sottosettore di sinistra (151°) avanzano in direzione della trincea «delle Frasche» sino ai reticolati, che ne arrestano lo slancio; intanto nel sottosettore di destra, due compagnie (6a – 7a) del 152° riescono ad occupare una posizione distante un centinaio di metri dalla trincea «dei Razzi».
 L’attacco è ritentato il giorno successivo; ma la vivace reazione del nemico arresta gli attaccanti dinanzi ai robusti reticolati. Nel pomeriggio del giorno 13, dopo più intensa preparazione di artiglieria, il II/151° rinforzato da tre compagnie del I/152° si scaglia, con magnifico slancio, nuovamente contro la trincea «delle Frasche», irrompe nella contesa posizione che è occupata, mantenuta e raccordata con la linea di partenza.  All’alba del 14 il 152° con brillante azione di sorpresa, agevolata dalla rapida mossa del II/151°, che amplia così anche l’occupazione del giorno precedente, conquista la trincea dei «Razzi», catturando 278 nemici tra i quali 11 ufficiali.
 A nulla valgono i contrattacchi ed il violento bombardamento nemico; la resistenza della «Sassari» consolidata dall’arrivo in linea di due compagnie della «Macerata» (121° - 122°) è pari al valore dimostrato nella conquista.   Il 17 novembre la brigata, sostituita dalla «Cremona» (21° - 22°), si porta ad Aiello per far poi ritorno in linea il 12 dicembre. Essa ha perduto nelle cruente azioni 66 ufficiali e 1777 uomini di truppa. 

 ANNO 1916

Dal 3 gennaio al 29 febbraio la brigata Sassari si alterna nelle trincee «delle Frasche», «dei Razzi», «Rocciose», «dei Sacchi» (S. Michele), con la brigata Macerata, compiendo turni di riposo a Campolongo ed Armellino.  Nella notte del 14 marzo due compagnie del 152° conquistano la trincea nemica della «La Tortuosa» antistante a quella «delle Frasche» che non può essere mantenuta per il pronto accorrere dei rincalzi nemici. Il 19 marzo la Brigata, ricevuto il cambio dalla «Padova» (117° e 118°), si trasferisce nei pressi di Castions di Mure, Campolonghetto e Muscoli, passando a far parte della 19a divisione; il 19 e 20 aprile sostituisce nelle solite posizioni la brigata Padova e il 19 maggio, terminato il suo turno di servizio in linea, si disloca tra Aiello e Campolongo.
 Il 22 maggio la Brigata inizia il trasferimento nel Trentino: il 151° sostituisce il 161° fanteria sulla linea di Buso-C. Montagna Nuova, a guardia della Val Franzela, mentre il 152° si disloca con sei compagnie in riserva a Lazzaretto, due a protezione di V. Gadena e le altre quattro restano a presidio del Forte Lisser.
 Il nemico, nel pomeriggio del 7 e nel mattino dell’8 giugno attacca violentemente la fronte M. Fior - M. Castelgomberto presidiata dai battaglioni Alpini Morbegno, Argentera e Val Maira, riuscendo a metter piede in alcuni tratti della nostra linea. I contrattacchi lanciati dai reparti alpini, rinforzati da due battaglioni della Brigata Sassari, non valgono a ristabilire la situazione; anzi essendo aumentata la pressione nemica s’impone un arretramento che porta la Brigata sulla linea M. Miela - M. Spil. Il 16 giugno, si iniziano le operazioni per rigettare il nemico dalle posizioni di M. Fior e di M. Castelgomberto.
 A M. Fior, ove è maggiore la reazione austriaca, il 151° coadiuvato dal 112° fanteria, riesce soltanto a spingere avanti la linea di circa 150 metri: in compenso l’azione svolta dal 152° e dal 111° dà migliore risultato, poiché porta all’occupazione della q. 1371 di M. Castelgomberto. Gli attacchi rinnovati nei giorni successivi contro i due obbiettivi portano, il 18, alla conquista, sulla destra, della linea q. 1548 – cocuzzolo sud del Bosco Matta. Il 29 giugno, avuto notizia che il nemico si ritira, si raggiunge la linea M. Fior-Meletta e M. Longara. Sul M. Mosciagh convergono gli sforzi nostri il 30 giugno, il 1° e 2 luglio; ma le difese nemiche non consentono che venga raggiunto l’obbiettivo.
 Gli attacchi svolti dai reparti della «Sassari» nel mese di luglio, per quanto accanitamente condotto non danno favorevoli risultati a causa della reazione dell’avversario e delle sue robuste difese passive. E per gli stessi motivi non riescono le azioni tentate dalla Brigata il 15 agosto per avanzare in Val Galmarara. Il 2 settembre la «Sassari» è sostituita sulla linea dalla «Piacenza» (111° e 112°) e si reca per un breve periodo di riposo in Val Ghelpak. Il 12 settembre il 152° sostituisce la brigata Friuli (87° e 88°) nel settore di Camporovere ed il 13 il 151° rileva la brigata Piacenza sulla linea del Roccolo: nella notte sul 28 avviene l’arretramento della nostra linea di osservazione: Roccolo-Buscar.
 La brigata Friuli sostituisce il 29 e 30 settembre la Brigata Sassari, che si porta in turno di riposo nella zona Valle Ronchi- Valle Ghelpak. Sino a dicembre la «Sassari» alterna i turni di riposo con quelli di prima linea nel settore di Camporovere. Per le prove di audacia, di valore e di fermezza date dai reparti sul Carso nelle operazioni del luglio 1915 e sull’altipiano dei Sette Comuni nel giugno 1916, nelle quali emersero le magnifiche virtù dei fieri Sardi, le bandiere dei reggimenti furono decorate di medaglia d’oro al valor militare.

ANNO 1917

Dal 19 gennaio i reggimenti si alternano con turni di linea nel tratto di fronte che va dai pressi di q. 1673 al Roccolo di M. Catz (Asiago) e con periodi di riposo in Valle Ronchi.  Il 30 aprile il 5° reggimento, sostituisce in prima linea la Brigata Sassari, che il 24 maggio si riunisce a Valpiana. Il 1 giugno la Brigata si porta in prima linea col compito di attaccare il tratto compreso fra q. 1626 e 1476 sulle pendici di M. Zebio.
L’azione ha luogo il giorno 10; i reparti della brigata occupano alcuni tratti della trincea nemica e, dopo essersi mantenuti sulle posizioni alcune ore respingendo i contrattacchi, sono costretti a rientrare nelle trincee di partenza per il violento fuoco di reazione avversario.   Il 16 giugno il 5° bersaglieri e la brigata Piacenza sostituiscono la «Sassari» che passa in riserva di Corpo d’Armata. Il 19 ritorna in linea e vi resta fino al 10 luglio, nel quale giorno, sostituita dalla brigata Campobasso (229° e 230°), si porta col 151° a Ronchi e col 152° in Valpiana. 
Nei giorni 14 e 15 agosto la Brigata si riunisce a Azzida ove resta, alla dipendenza della 25a divisione, sino al 25 agosto, allorché si trasferisce a Breg (Canale), passando a disposizione del XXIV Corpo d’Armata e schierandosi da circa m. 200 ad ovest di Madoni  fino a cingere a semicerchio lo Zgorewnice (q. 878). Il 30 agosto alla brigata è affidato l’attacco della q. 878 in un primo tempo e della q. 833 in un secondo. Per facilitare la conquista di q. 878, non riuscita al primo attacco, il 15 settembre la «Sassari» assieme ai reparti dell’86° fanteria s’impadronisce di sorpresa delle quote 862 e 895 (nord est di Kuscarji) e cattura 450 prigionieri dei quali 17 ufficiali.
Dal 15 al 18 resiste ai numerosi e violenti contrattacchi sferrati dal nemico per rioccupare le due quote, ed il 24 si porta in fondo valle Isonzo per un periodo di riposo. Il 1° ottobre è dislocata nei pressi di Canale; il 3 sostituisce la brigata Campobasso sulla fronte q. 895-q. 862-Zgorewnice (q. 878) e nella notte del 10 ottobre, a sua volta rilevata in linea, si porta sulle pendici occidentali dell’Oscedrich e a Cà delle Vallade: il 17 ottobre si trasferisce fra Buttrio e Manzano. Il 27 ottobre, durante il ripiegamento, la brigata occupa dapprima le colline a nord-est di Buttrio, dal Torre sino al Natisone, poi mentre si dirige su Casarsa la sua testa è attaccata da pattuglie nemiche a Codroipo.
Passato il Tagliamento sul ponte di Madrisio, si riunisce a Morsano: il 6 novembre giunge a S. Vendemiano, prendendo posizione sul costone di Formeniga. Prosegue poi nei giorni successivi la marcia e raggiunge il 14 la sua destinazione nella zona Albano-Bagni. La brigata durante il ripiegamento ha un rilevante numero di dispersi: 1112.

Il 3 dicembre inizia i movimenti per trasferirsi nella zona fra Conco e Fontanelle, ove giunge il 10 e fino al 22 è tenuta quale riserva del Comando Truppe Altipiani. Il 23 dicembre, avendo la nostra linea ripiegato su Costalunga-Busa del Termine-sud di M. Melago-Col d’Echele, la brigata si sposta in Val Ceccona; il 25 passa alla dipendenza della 2a divisione e nei successivi giorni occupa la linea C. Lobba-Busa del Termine.

 ANNO 1918

Il 7 gennaio la brigata Sassari, sostituita dalla Brigata Liguria, (157° e 158°) si disloca nei pressi di Fontanelle e Comarolo. Il 26 ritorna in linea ed il 28, rinforzata da un battaglione di marcia del 45° fanteria e dal I battaglione d’assalto con due colonne (II e III/151° e due compagnie d’assalto) attacca da ovest Col de Rosso, che con azione travolgente riesce ad aggirare sotto violento fuoco, raggiungendo verso le 11 e con gravi perdite C. Melaghetto.
Una terza colonna (III/152° ed una compagnia d’assalto) attacca contemporaneamente da occidente Col d’Echele; arrestata da furioso fuoco a C. Cotti, riesce, dopo più intensa preparazione di artiglieria, a raggiungere l’obiettivo; ma fatta segno a violento tiro di mitragliatrici postate sulle falde orientali di Col del Rosso, deve ripiegare a sud della selletta di C. Caporai, che il nemico batte con efficacia. Gli attacchi che reparti del 151° compiono contro Col del Rosso, per collegare le colonne operanti sono infranti dall’avversario, che reagisce attivamente producendo gravi perdite. Si rende quindi necessario l’impiego delle riserve, ed i battaglioni della «Liguria» inviati a rincalzo della «Sassari» completano la conquista della giornata.
 Il I/157° riesce infatti a mettere stabile piede sul caposaldo di Col d’Echele aggirato dal 152° ed il III/157° si porta su Col del Rosso. Rimangono ancora in mano al nemico le falde orientali de Col del Rosso, ma per breve tempo, poiché  una serie vigorosa d’attacchi lanciata dal 152° e dal 157° nella giornata del 25 e nella notte sul 30 mette in nostro solido possesso i due contesi capisaldi. Le perdite sono state notevoli per la «Sassari»: 67 ufficiali e 830 militari di truppa.
Il 2 febbraio la brigata, sostituita nelle posizioni di Col del Rosso e Col d’Echele, si porta in autocarri a Vicenza. Il 23 si trasferisce nella zona a sud di Cittadella, il 27 nei pressi di Padova; il 7 giugno è nella zona Trevignano-Zelarino-Carpenedo. In seguito all’offensiva austriaca, il 15 giugno si porta a Meolo e Fornaci di Monastier ed avanza nella direzione di Fossalta e di Capo d’Argine. Il nemico muove al contrattacco e la lotta si svolge con alterna vicenda; nell’ansa di Gonfo i reggimenti della «Sassari» sono quasi circondati, ma continuano a combattere eroicamente resistendo sulla fronte, ai fianchi ed alle spalle.
La pressione di forti reparti nemici penetrati nell’ansa si fa sempre più minacciosa, e la Brigata, costretta a ripiegare, si distende sulla linea Osteria di Fossalta  Capo d’Argine. La situazione diviene sempre più grave e i reparti, accerchiati da forze soverchianti, ripiegano sul caposaldo di Losson, e verso la sera dello stesso giorno 15 sono ritirati dalla linea e inviati a Cà Tron.   Il 20 giugno il nemico sferra un potente attacco contro il caposaldo di Losson e dopo alterna lotta, vinta la tenace resistenza dei reparti che l’occupano, se ne impadronisce.
 Il II/152° che è in rincalzo, si slancia prontamente al contrattacco e ristabilisce la situazione. L’avversario, verso sera, tenta due attacchi a Losson, ma viene respinto dal 152°, e lascia nelle nostre mani circa 150 prigionieri. Il 23 giugno il nemico, insistentemente sospinto, inizia la ritirata ma la «Sassari» ne conserva il contatto. Essa ha perduto in questa alterna vicenda 47 ufficiali e 1019 militari di truppa. Il 19 luglio la brigata è sostituita dalla «Avellino» (231° e 232°) ed il 22 prende gli alloggiamenti nella zona fra Zelo-Zelarino-Gazzera, ove resta fino al 31 agosto. In questo giorno inizia, per ferrovia e per via ordinaria, i movimenti per trasferire nella zona Carmigiano di Brenta-Pozzoleone-Camazzole (ovest di Cittadella).
  L’8 ottobre si sposta nella zona di Muttinello e Maglio; il 12 in quella: Barcon-Fossalunga-Istrana ed il 22 si disloca nella zona Postiona-Castagnole. Il 28, essendo già iniziata la nostra offensiva, raggiunge il Piave a Salettuol e si porta sulla riva sinistra nei pressi di Case Tonon sud. Il 29 prosegue l’avanzata e vinta la resistenza nemica all’altezza di Sarano-Campolongo, a mezzanotte occupa Conegliano, confermando ancora una volta le sue preclare virtù militari. Proseguendo la marcia vittoriosa, il 2 novembre la brigata raggiunge Aviano, il 3 è al Tagliamento, ove viene comunicata la conclusione dell’armistizio.
Per l’azione svolta dalla «Sassari» sul Col del Rosso e Col d’Echele dal 28 al 31 gennaio 1917 e per quelle del giugno-ottobre-novembre 1918, le bandiere dei reggimenti furono decorate di una seconda medaglia d’oro al valore militare.

Bibliografia: Ministero della Guerra, Stato Maggiore Centrale, Ufficio Storico, Riassunti storici dei

corpi e comandi nella guerra 1915 – 1918: brigate di fanteria, 8 volumi, Roma, Libreria dello Stato, 1924 – 1929.

RICOMPENSE

MEDAGLIA D’ORO

Alle Bandiere del 151° e 152° reggimento fanteria:

«Conquistando sul Carso salde posizioni nemiche e fortissimi trinceramenti detti delle Frasche e dei Razzi, che sotto nutrito fuoco rafforzarono: riconquistando sull’Altopiano dei Sette Comuni posizioni dalle nostre armi perdute, a M. Castegomberto, a M. Fior ed a Casera Zebio, sempre non curanti delle ingenti perdite, diedero prove di audacia e di eroica fermezza. (25 luglio 1915-giugno 1916)».

    (Boll. Uff. 12 agosto 1916, disp. 66).

Alle Bandiere del 151° e 152° reggimento fanteria:

«Espressione purissima delle forti virtù dell’intrepida gente di Sardegna, diedero il più largo tributo di eroismo alla gloria dell’Esercito e alla causa della Patria, dovunque vi furono sacrifici da compiere e sangue da versare. Nei giorni della sventura, infiammati di fede e di amore, riconquistarono con meraviglioso slancio le unitissime posizioni nemiche di Col del Rosso e di Col d’Echele (28-21 gennaio 1918). All’imbaldanzito invasore opposero sul Piave l’audacia della loro indomabile volontà di vittoria, la fierezza sublime a la granitica tenacia della loro antica stirpe (16-24 giugno 1918). Nella battaglia della riscossa non conobbero limiti di ardimento nell’inseguire il nemico (26 ottobre-4 novembre 1918) ».

     (Boll. Uff. 9 giugno 1920, disp. 47).

«Conferite di motu proprio di S. M. il Re le drappelle (Stemma di Sardegna e Scudo Sabaudo) alle fanfare dei due reggimenti in riconoscimento delle speciali benemerenze acquistate in guerra»  [R. D. 12 ottobre 1919].

CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO

BOLLETTINO DI GUERRA N. 173 (15 novembre 1915, ore 18).

In valle di Ledro l’avversario, dopo la intensa preparazione di fuoco di artiglieria segnalata nel bollettino di ieri, attaccò insistentemente le nostre posizioni a settentrione della Conca di Bezzecca. Gli attacchi, respinti il giorno 13, si rinnovarono il 14 con maggiore violenza, ma furono parimenti ributtati.  Sul Carso è continuata ieri l’azione. Per tutto il giorno l’artiglieria nemica concentrò violento ed interrotto fuoco di pezzi di ogni calibro sul trinceramento delle Frasche, a fine di snidare le nostre fanterie. Gl’intrepidi Sardi della Brigata Sassari resistettero però saldamente sulle conquistate posizioni e con ammirevole slancio espugnarono altro vicino importante trinceramento detto dei Razzi. Fecero al nemico 278 prigionieri dei quali 11 ufficiali. 

                                                                         Generale CADORNA

BOLLETTINO DI GUERRA N. 845 (16 settembre 1917, ore 13).

Ieri, sull’Altipiano di Bainsizza, la valorosa brigata Sassari (151° - 152°) con magnifico impeto guadagnò terreno verso l’orlo sud orientale e catturò 17 ufficiali, oltre 400 uomini di truppa ed alcune mitragliatrici.   Ammassamenti nemici nella zona di Ravnica ( a oriente del San Gabriele) furono battuti con circa 2 tonnellate e mezza di bombe da due nostre squadriglie aeree.

                                                                          Generale CADORNA

BOLLETTINO DI GUERRA N. 981 (30 gennaio 1918, ore 13).

Valorose truppe della zona Altopiani hanno felicemente coronata l’azione da esse iniziata il giorno 27 ed est di Asiago strappando al nemico munite posizioni ad occidente della val Frenzela. Conquistati fin dal giorno 28 e mantenuti con grande valore Col de Rosso e Col d’Echele, premuto e sospinto l’avversario nella regione del Sasso Rossa, ribattuti all’arma bianca i numerosi suoi contrattacchi, nella giornata di ieri il successo venne ampliato con l’espugnazione del M. Valbella. Fortissime furono le perdite inflitte al nemico che ebbe due divisioni quasi completamente distrutte; notevole il bottino di guerra, non del tutto calcolato, ma comprendendo finora: oltre 100 ufficiali e 2500 uomini di truppa prigionieri; 6 cannoni di vario calibro; circa 100 mitragliatrici, numerosissime bombarde; parecchie migliaia di fucili; ingentissima quantità di munizioni e materiale di varia specie.  Violenta fu la reazione dell’artiglieria nemica sulle posizioni conquistate: rapidi e potenti i concentramenti nel nostro fuoco fin sui più lontani obbiettivi. Numerosi i tentativi di ricognizione e d’offesa dei veicoli nemici: pronta l’aggressività dei nostri ed aggiustato il tiro antiaereo, che nelle due giornate abbatterono 17 apparecchi avversari. Durante le azioni del 28 e 29 l’eroica Brigata Sassari (151° 152°) ed in particolar modo il 151° reggimento fanteria riconfermò il valore della sua gente e la gloria delle sue Bandiere; i riparti d’assalto: 1°, 2°, 16°, la brigata bersaglieri, i battaglioni alpini Val d’Adige, Stelvio, M. Baldo e Tirano, assolsero magnificamente il loro compito e furono all’altezza dl loro nome e delle proprie fulgide tradizioni.

                                                                              Generale DIAZ

 

BOLLETTINO DI GUERRA N. 1123 (21 giugno 1918, ore 13). 

Sul Montello nella giornata di ieri la pressione avversaria è continuata forte ma venne ovunque contenuta dalle nostre truppe che, contrattaccando, riguadagnarono terreno. Tentativi nemici d’avanzata verso occidente e verso sud animarono particolarmente la lotta ad oriente della linea Casa  Gheiler-Bavaria e nei pressi della stazione di Nervesa.

La brigata Pisa (29° e 30°) avanzando con ammirevole slancio catturò 400 prigionieri, molte mitragliatrici e ritolse intatte al nemico due nostre batterie di medio calibro prontamente rimesse in azione contro l’avversario. Sul Piave la lotta si è concentrata in alcuni settori. Ad ovest di Candelù un attacco nemico venne nettamente respinto. Più a sud di fronte a Fagarè e Zenson, la nostra azione controffensiva iniziata la notte sul 20 ha proseguito irresistibile e ci ha portati sulle posizioni del giorno precedente. Il nemico subì perdite pari alla sua resistenza; parecchie centinaia di prigionieri restarono nelle nostre mani.  Nella zona ad occidente di S. Donà l’avversario tentò una forte azione contro Losson. Arrestato una prima volta dal nostro fuoco rinnovò invano per ben 4 volte l’attacco finchè esausto dalle perdite eccezionalmente gravi subite dovè cedere di fronte all’incrollabile valore dei sardi della brigata Sassari ( 151°, 152°); validamente coadiuvati dal II battaglione del 209° fanteria (brigata Bisagno) e dal IX battaglione bersaglieri ciclisti. A nord di Cortellazzo nostri reparti di marinai e bersaglieri gareggiando in ardimento irruppero nelle linee nemiche catturandovi 200 prigionieri e mantenendole poscia in loro saldo possesso. A Cavazuccherina ampliammo la testa di ponte. Il numero dei prigionieri finora accertati dall’inizio della battaglia ad oggi supera i 12.000.

Nella lotta che da più giorni si combatte sull’aspro terreno del Montello si sono particolarmente distinte, oltre la brigata Pisa, le brigate di fanteria Aosta (5°,6° e Mantova (113°, 114°) i reggimenti di fanteria 63° (brigata Palermo), 215° (brigata Tevere) 270° (brigata Aquila), il XXVI e XXVII riparto d’assalto, ed il 79° battaglione zappatori che combattendo a fianco della fanteria, confermò ancora una volta lo spirito di sacrificio ed il valore dell’arma del genio. Squadroni di lancieri di Milano (7°) e di Vittorio Emanuele II (10°) intervenendo arditi e decisi nella lotta ad occidente di Zenson per arrestarvi il tentativo di sfondamento nemico del giorno 19, hanno aggiunto una nuova pagina alla storia gloriosa dei loro reggimenti e dell’arma di cavalleria. L’aviazione malgrado le avverse condizione atmosferiche, svolse ieri la consueta attività. Undici velivoli nemici vennero abbattuti.  Per la prima volta gli aviatori nostri ed alleati ebbero a compagni di bravura piloti americani che, appena giunti sulla nostra fronte, hanno voluto partecipare alla battaglia. Il valoroso maggiore Baracca, che aveva raggiunta la sua 34a vittoria aerea, il giorno 19
corrente non ha più fatto ritorno da un eroico volo di guerra.

                                                                                      Generale DIAZ 

La Brigata è citata all’ammirazione dell’Esercito e della Nazione per il suo eroico contegno e per la sua abnegazione durante la ritirata dal Comandante del gruppo speciale di retroguardia dell’Esercito, Tenente Generale DI GIORGIO.


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